venerdì 31 dicembre 2010
martedì 28 dicembre 2010
comprensione
giovedì 23 dicembre 2010
martedì 21 dicembre 2010
Mete e obiettivi
ma un nuovo modo di vedere le cose.”
Henry Miller (1891-1980)
martedì 14 dicembre 2010
martedì 7 dicembre 2010
Imparare e sperimentarsi
l'ho visto e ho capito,
l'ho fatto e ho imparato.
- Confucio -
giovedì 2 dicembre 2010
Sostegno psicologico per persone affette da patologie gravi o croniche
lunedì 11 ottobre 2010
Brevi considerazioni sulla mia professione e sui benefici
lunedì 23 agosto 2010
Cos'è la depressione
La “Depressione” è caratterizzata principalmente da un’alterazione dell’umore, quindi da un avvilimento della mente e del corpo della persona che sperimenta sentimenti di tristezza, vergogna, senso di colpa e perdita di interesse generale.
E' uno stato d'animo persistente nel tempo che può generare una compromissione più o meno grave della vita della persona che ne soffre: infatti si verifica una perdita di interesse o piacere nello svolgere le attività quotidiane. La persona, infatti, può presentare difficoltà a svolgere il suo lavoro, a prendersi cura di sè e inoltre problemi nella sfera del sonno, dell'alimentazione e in quella sessuale.
La condizione di sofferenza, può compromettere anche la sfera affettiva (sentimenti di tristezza, disperazione, rabbia, sensi di colpa) della persona e quella cognitiva, poichè i pensieri della persona rimangono rigidamente bloccati in una visione pessimistica del mondo e di sè.
La percezione di sé viene compromessa al punto di generare sensazioni di inadeguatezza e scarso valore: spesso ciò si associa anche ad una difficoltà nelle relazioni con gli altri con la conseguenza di una chiusura in se stessi.
La depressione può essere affrontata e superata:
è importante rivolgersi a personale esperto nell'intervento psicologico, poichè esso, attraverso l’accoglienza e l’accettazione della persona e mirando alla costruzione di un delicato e adeguato percorso di supporto, può promuovere nella persona la riscoperta di un nuovo slancio motivazionale e quindi la guarigione.
Inoltre in alcuni casi di depressione, può essere necessario affiancare alla terapia psicologica un apporto farmacologico per affrontare efficacemente i momenti maggiormente critici della malattia e poter meglio usufruire del contributo dello psicologo.
venerdì 9 luglio 2010
Cos'è l'ansia
L'ansia, per darne una breve definizione, rappresenta la predisposizione biologica a difendersi attivamente dai pericoli; è l'espressione dell’attivazione di un segnale di allarme che scatta nel corpo e nel cervello delle persone, in relazione alla percezione di imminente pericolo interno o esterno.
A differenza della paura, l’ansia si può innescare anche solo immaginando o pensando ad una situazione che temiamo che non necessariamente si realizzerà. Indagini hanno documentato che oltre un soggetto su cinque può andare incontro ad un qualche disturbo d’ansia nell’arco della propria vita. Poiché rappresenta una predisposizione, con cui nasciamo, cioè biologica, a difendersi attivamente dai pericoli, l’ansia si associa a varie modificazioni funzionali dell’intero organismo. Da una breve descrizione non è possibile tuttavia interpretare da soli il proprio disturbo, poiché si corre il rischio di identificare erroneamente i sintomi: è necessario rivolgersi ad uno specialista della salute mentale per fare una diagnosi accurata.
Per quanto riguarda la richiesta d’aiuto è importante infatti che essa sia tempestiva poiché i disturbi associati alle varie tipologie di Ansia possono causare sofferenza soggettiva e disagio nelle relazioni, nella vita quotidiana-lavorativa.
La maggior parte dei disturbi cosidetti d’ansia risponde bene alle terapie moderne:
· Gli interventi psicologici (a cura dello psicologo- psicoterapeuta) sono considerati efficaci e quando necessario possono essere integrati con trattamenti farmacologici (a cura di un medico psichiatra)
sabato 29 maggio 2010
QUANDO CHIEDERE AIUTO, ultima parte
La sofferenza è un segnale di allarme, al seguito del quale possiamo fare qualcosa per migliorare: è importante capire ciò che non va proprio per fare qualcosa di diverso. Può capitare ad esempio di avvertire magari un malessere sul lavoro, con il partner, a scuola. Ci si sente spesso arrabbiati, delusi, insoddisfatti; le relazioni familiari o di coppia sembrano non funzionare, non si riescono ad affrontare le difficoltà e le scelte.
O magari ci si sente preoccupati o ansiosi per tutto, diffidenti con gli altri, tristi senza saperne il perché. Ci si sente a disagio con sé, ci si sente insicuri, in difficoltà col proprio corpo. Oppure capita di dover affrontare situazioni difficili che la vita ci mette di fronte: malattie, lutti, separazioni, licenziamento, ecc.
Molti altri casi si potrebbero elencare per definire uno stato di malessere: ognuno sperimenta il suo disagio in modo personale e in ambiti diversi. Impegnarsi per sé stessi, facendo qualcosa per stare meglio è una delle scelte che abbiamo a disposizione quando stiamo male, l'alternativa che abbiamo alla passività, alla fuga, alla rinuncia, alla rassegnazione, al vittimismo, alla rabbia verso l’esterno, all’infelicità.