sabato 29 maggio 2010

QUANDO CHIEDERE AIUTO, ultima parte

La sofferenza è un segnale di allarme, al seguito del quale possiamo fare qualcosa per migliorare: è importante capire ciò che non va proprio per fare qualcosa di diverso. Può capitare ad esempio di avvertire magari un malessere sul lavoro, con il partner, a scuola. Ci si sente spesso arrabbiati, delusi, insoddisfatti; le relazioni familiari o di coppia sembrano non funzionare, non si riescono ad affrontare le difficoltà e le scelte.

O magari ci si sente preoccupati o ansiosi per tutto, diffidenti con gli altri, tristi senza saperne il perché. Ci si sente a disagio con sé, ci si sente insicuri, in difficoltà col proprio corpo. Oppure capita di dover affrontare situazioni difficili che la vita ci mette di fronte: malattie, lutti, separazioni, licenziamento, ecc.

Molti altri casi si potrebbero elencare per definire uno stato di malessere: ognuno sperimenta il suo disagio in modo personale e in ambiti diversi. Impegnarsi per sé stessi, facendo qualcosa per stare meglio è una delle scelte che abbiamo a disposizione quando stiamo male, l'alternativa che abbiamo alla passività, alla fuga, alla rinuncia, alla rassegnazione, al vittimismo, alla rabbia verso l’esterno, all’infelicità.

Chiedere aiuto ad un esperto della salute mentale è una decisione che possiamo prendere, è proprio un modo per impegnarsi in questa direzione: un’azione che possiamo compiere, una scelta coraggiosa e matura, in direzione del proprio benessere e della riconquista della capacità di fronteggiare le difficoltà. Il cambiamento di se stessi è nelle proprie mani, ognuno può intraprenderlo facendosi aiutare in questo cammino. 

 Lo specialista in psicologia clinica o psicoterapia è proprio uno strumento, una risorsa a disposizione di chi vuole fare qualcosa per cambiare ciò che non va: uno specchio attraverso il quale guardarsi dentro, comprendere cosa succede nella nostra vita per cui non ci si sente sereni, un alleato nel favorire il cambiamento personale verso nuovi modi di fare, pensare e sentire più costruttivi.

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